Continueremo nella modalità da remoto, secondo quanto già messo in pratica più volte in questo anno tanto impegnativo che ora fa sentire anche la sua pesantezza.
Vi immagino e vi porto nella mia povera preghiera, sapendo che la vita di una famiglia, fatta non solo di questioni pratiche ma anche di apprensione, preoccupazione per la crescita dei figli, la salute dei propri cari, vi affatica e forse fa vacillare qualche volta la serenità e la speranza.
So di tante situazioni di fatica economica o di famiglie in forte preoccupazione per il futuro
lavorativo; vorrei dirvi tante cose, potervi assicurare ciò che è diritto di tutti.
In questi momenti ci si sente davvero appesi a un filo, con lo sguardo che non riesce a vedere appena oltre, la fine di questa pandemia.
Per questo mi faccio voce per voi, portandovi davanti al Signore, sull’Altare quando celebro la S. Messa. In questo momento in cui le certezze vacillano rimane per me salda la missione propria del prete: accompagnarvi e portarvi la Parola del Signore, che non abbandona, ma proprio nella prova, è vicino.
Vi raccomando la preghiera; senza timori se non si è mai praticata nella vostra casa, iniziate stasera; vi raccomando la Messa domenicale, che si può vivere in totale sicurezza nelle nostre Chiese; vi raccomando di coltivare la fraternità tra voi e i vostri cari, i vostri amici. Vi raccomando di non cedere alla solitudine: i modi devono essere per forza diversi, ma non viene meno la nostra umanità.
Questo ha la forza di rasserenare almeno un poco i cuori, di dare qualche luce per vincere le ombre delle preoccupazioni, di dare un segno di bellezza a un mondo che sembra rassegnarsi alla paura.
Troveremo ancora una volta il modo di contattarvi per camminare insieme: lasciatevi coinvolgere!
Il cammino della Pasqua è troppo importante per noi, maggiormente in un tempo come questo: i Cristiani vivono perché sono figli del Risorto!
Vi lasciamo in allegato la nota ufficiale della Curia Arcivescovile di Milano con la comunicazione di cui questo scritto rende a voi noto.
Mentre vi scrivo di getto mi viene da proporvi di andare alla ricerca di una corona del Rosario… trovate un momento della vostra giornata, radunatevi insieme, e insieme dite un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria al Padre; fatelo ogni giorno, osate, fatelo con coraggio e fedeltà, senza paura: il Signore ci tratta da figli, ci ama per quello che siamo e ogni giorno riusciamo a essere.
E un gesto ancora… ogni sera – già lo fate – datevi sempre un bacio, genitori e figli. Nella prova e nel buio non ci resta che l’amore.
Insieme alle catechiste vi saluto e vi offro, da fratello, la benedizione del Signore.